martedì 20 luglio 2010

Lo sviluppo sostenibile







Nell'ordine:
Figura 1
Figura 2
Figura A






LO SVILUPPO SOSTENIBILE


1.Introduzione.

Fra tutte le discipline morali della Chiesa Cattolica, ne esiste una che tratta i problemi antropologici, sociali ed economici: la Dottrina Sociale della Chiesa.
Questa "branca etica" non e' il risultato di secoli di esperienze e riflessioni del pensiero cristiano, nel corso della bimillenaria storia della Chiesa Cattolica, ma e' nata alla meta' dell'Ottocento, per risolvere i problemi di una societa' che stava cambiando rapidamente.
Infatti da una economia rurale si stava entrando in una fase totalmente diversa, ossia stava nascendo la societa' industriale.
La Chiesa, in particolar modo, quella francese, che sino allora aveva promosso solo attivita' assistenziale nei riguardi dei piu' deboli e i piu' poveri, si rende conto che vi sono altre realta': da una parte, il rafforzamento del capitalismo e del liberismo economico, che si basava su leggi di mercato libere, ma quasi non sempre etiche, con un'equilibrio che dipendeva solo dalla legge di domanda ed offerta, dall'altra, la nascita del comunismo e del socialismo.
In piu', nuove ed inaspettate realta' come la proprieta' privata, le lotte di classe, lo sfruttamentio degli operai, sia nei tempi di lavoro, sia nella risoluzione dei salari.
Davanti a tutto cio', la Chiesa si trovava stretta da tutte queste componenti sociali e non riusciva a dare la sua voce autorevole, nel risolvere i problemi contemporanei, sotto il profilo dell'etica, del connubio Fides et Ratio e del Vangelo soprattutto.
E poi bisogna ricodare , che il cambiamento della societa' anche se graduale era di caratteristiche radicali: separazione tra Stato e Chiesa e nascita di una realta' di laicato, che non ammetteva l'etica nella gestione dello Stato.
Quindi la Chiesa doveva cercare nuovi strumenti per riportare la sua voce autorevole nel campo antropologico, economico e sociale, cercando di non fare perdere la realta' del Vangelo: societa' moderna si', progresso si, evoluzione si', ma sempre rapportandosi alla Parola di Dio. E la societa' in generale, non doveva perdere la dimensione etica, per non darsi scriteriatamente al secolarismo piu' radicale.
E la reazione venne nel 1891, per merito dell'allora grandissimo Papa Leone XIII, che pubblica l'enciclica famosa "Rerum Novarum", che con una struttura interdisciplinare (fondativa, direttiva e deliberativa) mette i puntini sulle i, riguardo ai nuovi problemi sociali: finalmente, era nata la Dottrina Sociale della Chiesa.
Evidentemente nel '900 e dopo, la societa' era cambiata fortemente con la scomparsa della ruralizzazione, con l'intensificazione della industrializzazione, con il progressivo estendersi dei centri urbani e la migrazione delle persone nelle citta' per trovare un lavoro, la nascita di associazioni corporative nel lavoro e l'affermazione del diritto di sciopero;
per questo nella Chiesa, tutti i Papi successivi a Leone XIII si adoperarono, mediante l’emissione di altre encicliche ad aggiornare i contenuti della Dottrina Sociale della Chiesa, che si adattava sempre giustamente ai tempi, ma con il filo conduttore legato sempre ai principi del Vangelo.
Grandi personaggi in questo campo furono i papi Pio XI e poi Giovanni XXIII, Paolo VI, il non ancora troppo compianto Giovanni Paolo II e infine l'attuale pontefice Benedetto XVI.
E nascono le encicliche Quadragesimo Annus (Pio XI), Mater Magistra et Pacem in Terris (Giovanni XIII), Gaudium et Spes (e' una Costituzione Apostolica questa e non un'enciclica), Populorum Progressio e Octogesima Adveniens di Paolo VI, Centesimus Annus et Labrorem Exercens (Giovanni Paolo II) en infine Deus Caritas est e Caritas in Veritate (Benedetto XVI).

2.Antropologia ed Ecologia.

Tutto parte dalla Creazione. Dio crea l'uomo e lo nomina, assieme alla donna (uomo+donna=Adamo), Suo plenipotenziario, ossia l'uomo ha la facolta' di gestire il creato, in rappresentanza di Dio e compiere il Suo progetto operando nel mondo e soprattutto nella natura.
La natura, come l'uomo e' cosa di Dio, nel senso che e' prodotto della Sua creazione.
L'uomo e' rivestito di dignita' spirituale, poiche' creatura del Padre e anche la natura e' Santa, in quanto derivante dalla creazione. L'equilibrio si rompe nel peccato originale, quando il male corrompe l'uomo e la natura stessa. Ma l'equilibrio si ricompone nella Redenzione dove tutto viene purificato dal peccato.
Ma questa purificazione deve sempre rinnovarsi in funzione escatologica, per l'uomo attraverso i sacramenti, per la natura, per mezzo degli interventi etici dell'uomo.
Il rapporto correrto dell'uomo nei riguardi di se stesso e la natura, in fuzione etica, e' chiamato dalla Chiesa Antropologia.
L'uomo antropologico e' veramente un uomo, che realizza il progetto di Dio, agisce e lavora in funzione escatologica, in una natura, che lo asseconda e che non deve essere contaminata.
L'uomo puo' e deve servirsi della natura e godere dei suoi beni e il godimento di questi e' esteso a tutti i rappresentanti del genere umano. nessuno puo' appropriarsi dei beni della natura piu' di quanto ne abbia diritto, ma si deve imparare a far partecipare tutti a quanto Dio ci ha dato.
Come dice San Tommaso, tutti a seconda della nostra intraprendenza e capacita', dobbiamo usufruire di quello che Dio ci ha donato e abbiamo il dovere di aiutare quelli che sono meno capaci di noi ed i piu' poveri.La proprieta' privata e' ammessa, ma e' solo ai fini del bene comune, del quale tutti abbiamo il diritto di godere.
Antropologia e' giustizia sociale, alla luce del Vangelo, ma e' anche capacita' di vivere in armonia divina nella natura.

3.Lo Sviluppo sostenibile.

Per vivere in maniera dignitosa, dobbiamo vivere una sana vita sociale, in una sana natura.
Non abbiamo il diritto di violentarla, ne' con i prodotti e surrogati di una filosofia tecnologica, che a volte si mostra meschina ed egoista e piena di sordidi interessi, dove comanda il profitto, ne' con atti vandalici e privi di rispetto.
Una natura sana serve, perche' cosi' si vive con meno malattie ed alterazioni biologiche, serve, perche’' sani noi, possiamo lavorare bene al progetto di Dio.
L'uomo deve lavorare, svolgere attivita' nel miglior habitat possibile, affiche' possa concentrarsi nello sviluppo del progetto di Dio.
Bisogna evitare che la dignita' della persona diventi un'opinione, un frutto di una mentalita’ relativistica e pluralistica, e la tolleranza su tante questioni biologiche sia quasi un diritto acquisito. Occorre indirizzare la bioetica e la bioingegneria verso giusti equilibri e non bisogna distruggere il patrimonio umano; altrimenti e' la fine e si va indistintamente contro Dio.
Occorre vivere e lavorare in maniera sana in un ambiente sano.
Per questo, negli ultimi quarant'anni l'uomo di buona volonta' si e' mosso per guadagnare i suoi sacrosanti diritti all'ambiente.
Ricordiamo che i diritti all'ambiente sono tuttora senza una regolamentazione strettamente giuridica, nel senso che chi offende l'ambiente non e' perseguibile davanti ad un giudice, ma tuttavia la produzione di tante normative che regolano i diritti ambientali possono essere sufficienti ad ottenere gli scopi di difesa dell'habitat, in cui viviamo.
L'ONU negli anni '70 si e' occupata del problema ambientale, promuovendo le conferenze di Stoccolma (1972) e di Rio de Janeiro (1992).
In queste sedi, tutti gli stati presenti sono stati messi a confronto per risolvere il problema di un habitat modiale migliore, devastato come si sa da grandi deforestazioni, da inquinamenti idrici e dell'atmosfera e da comportamenti termici, di tendenza piu’ che anomala.
Nella conferenza di Rio, addirittura si lavoro’, per fissare gli aspetti giuridici sulla difesa e sul diritto ambientale, ma molte industrie mondiali si sono opposte, per ovvi motivi, dato che non sarebbero riuscite mai ad evitare inquinamenti, passibili di penali.
L'obbiettivo fondamentale del punto di arrivo di queste conferenze e' stato quello di ottenere un regime di vita etico-umana, che s'identificasse, con lo Sviluppo Sostenibile; infatti, si deve cercare di vivere, lavorare, agire in un ambiente sano, il piu' possibile puro da ogni sorta di scorie e d'inquinamento a tutti i livelli, che assicuri una esistenza essenzialmente antropologica, sociale ed economica, di livello soddisfacente per tutti e che sia durevole negli anni e nelle generazioni a venire. Quindi devono esistere monitoraggi ed indici sociali, che mantengano e prevengano il tutto dal degrado generale, in senso sempre economico, sociale ed antropologico.
Questo e' quindi lo sviluppo sostenibile, che deriva sopratutto dal diritto all'ambiente, che deve avere ogni uomo e bisogna fare del tutto, per mantenere uno status quo dignitoso.
Esistono infatti, due tipi di due sviluppo:

- Entropico, dove, tutto alla fine si degrada e non si recupera piu' niente, dello stato di partenza.


- Sostenibile, dove c'e' la collaborazione totale a conservare nel tempo un livello di vita adeguato, in un ambiente naturalmente adeguato

Nel 1997 viene indetto l'importante protocollo di Kyoto , con il quale dovevano raggiungersi due obbiettivi:

- il risparmio energetico, attraverso l'ottimizzazione sia in fase produttiva, che negli usi finali (impianti, edifici, sistemi ad alta efficienza, nonche' educazione al consumo consapevole)

- lo sviluppo delle fonti alternativa di energia, al posto del consumo massiccio dei combustibili fossili.

Nell'ambito piu' tecnico e' stata emessa, per esempio, la nuova norma di certificazione ISO 9004. Questa e' definita come "sostenibile", poiche' ha la capacita' di controllare processi, che sviluppano le proprie prestazioni per un lungo periodo di tempo, attraverso anche un bilanciamento degli interessi economico-finanziari con quelli ambientali.

Nella Figura A all'inizio dell'articolo e' rappresentato lo Sviluppo Sostenibile, il cui stato e' al centro di tutte le intersezioni delle circonferenze-insieme.Il Sociale e l'Economia devono portare ad uno stato di equita', mentre un ambiente valido deve essere sostenuto da una corretta azione sociale,così come una politica economica valida, deve essere sostenuta da una economia efficace e realizzabile.L'intersezione di queste tre azioni sociali da' lo Sviluppo Sostenibile.

Inoltre, sono riportate in Fig. 1 e 2, sempre all'inizio di questo scritto, anche le situazioni di sviluppo entropico o tradizionale e di sviluppo sostenibile.

Come si vede uno sviluppo tradizionale corre irrimedialmente verso una situazione di crisi, mentre lo sviluppo sostenibile allontana il percorso dell'umanita' dalla crisi, cercando di risollevarla verso mete migliori.
Il compito della Dottrina Sociale della Chiesa e' piu' che mai impegnativo oggi giorno e ci si augura sempre di piu' la collaborazione di tutte le componenti ideologiche e gli strati sociali, per definire le soluzioni piu' convincenti per assicurare un equilibrio antropologio o ecologico, sociale ed economico nel nostro amato pianeta.


RIFERIMENTI.


DOCUMENTI.

AA.VV. - Appunti di Dottrina Sociale della Chiesa. I cantieri aperti dalla Pastorale sociale, Rubbettino 2008.

Pontificato Consiglio della Giustizia e della pace - Compendio di Dottrina Sociale della Chiesa, Citta' del Vaticano, 2004.

Catechismo della Chiesa Cattolica.

Giordani Igino - Messaggio sociale del Cristianesimo.

Occhiolupo Nicola. - Liberazione e promozione umana nella Costituzione, Milano, 1988.

Volpini Domenico - Le radici del futiro, Roma, 1998.

Zampetti Pierluigi. La Dottrina Sociale della Chiesa, per la salvezza dell'uomo e del pianeta, Milano 2003.


COLLEGAMENTI NEL WEB.




http://www.ecoage.it/sviluppo-sostenibile.htm

http://europa.eu/legislation_summaries/environment/sustainable_development/index_it.htm

http://www.apat.gov.it/site/it-IT/Temi/Sviluppo_sostenibile/Cos%27%C3%A8_lo_sviluppo_sostenibile/

(Paolo Carlizza – Roma, 18 giugno 2010).

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