venerdì 6 febbraio 2009

Leggendo l'Ufficio delle Letture in metropolitana.

Io, la mattina e la sera in metro ho ripreso da qualche giorno la preghiera liturgica delle ore e dato che ho ancora tempo, leggo anche l'Ufficio delle Letture, che andrebbe letto nelle ore notturne ( infatti questo fa parte della preghiera nottura dei frati in convento).
Stamani mi e' capitato un brano che e' in sintonia con i miei pensieri di questo tempo.
La Chiesa, tre secoli dopo Cristo aveva gia' perso il senso del'Eucarestia e la Messa gia' attorno all'anno Mille si riduceva addirittura alla sola Liturgia della Parola, con la sola esposizione delle Reliquie dei Santi.
L'Eucarestia la faceva solo il prete, e questo fatto fu giustificato dal Concilio di Trento, in risposta alle critiche di Martin Lutero, perche' il sacerdote la faceva per gli altri.
I principali fatti che fecero perdere la celebrazione dell'Eucarestia ( III-VI d.C.) furono:
- un ritorno ai riti del Tempio Ebraico, fatti solo di preghiere e lettura (es. la Berakah);
- un principio di "purita' legale", dove la gente si sentiva peccatrice e fuori dalla "legalita' etica", e quindi indegna di fare la comunione;
-il non volere piu' sottoporsi al sacramento della Penitenza, in quanto a quei tempi, ancora pubblica, comportava penitenze molto gravi, che riguardavano tutta la durata della vita (esclusione dalla comunita', vita ascetica forzata, con punizioni corporali continue);
-il fatto che l'orario della Messa era stato spostato dalle ore notture alle ore mattutine e nessuno voleva piu' osservare il digiuno eucaristico.
Quindi alla fine, ognuno si faceva "i propri comodi" ed il messaggio della Tradizione Apostolica fu ben presto dimenticato.
Invece Paolo aveva detto quanto segue, specialmente quanto evidenziato in grassetto.

Prima Lettura.
Dalla seconda lettera ai Tessalonicesi di san Paolo, apostolo 2, 1-17.
Il giorno del Signore, Vi preghiamo, fratelli, riguardo alla venuta del Signore nostro Gesù Cristo e alla nostra riunione con lui, di non lasciarvi così facilmente confondere e turbare, né da pretese ispirazioni, né da parole, né da qualche lettera fatta passare come nostra, quasi che il giorno del Signore sia imminente. Nessuno vi inganni in alcun modo! Prima infatti dovrà avvenire l'apostasia e dovrà esser rivelato l'uomo iniquo, il figlio della perdizione, colui che si contrappone e s'innalza sopra ogni essere che viene detto Dio o è oggetto di culto, fino a sedere nel tempio di Dio, additando se stesso come Dio (Dn 11, 36. 37).Non ricordate che, quando ancora ero tra voi, venivo dicendo queste cose? E ora sapete ciò che impedisce la sua manifestazione, che avverrà nella sua ora. Il mistero dell'iniquità è già in atto, ma è necessario che sia tolto di mezzo chi finora lo trattiene. Solo allora sarà rivelato l'empio e il Signore Gesù lo distruggerà con il soffio della sua bocca (Gb 4, 9; Is 11; 4; Ap 19, 15. 20) e lo annienterà all'apparire della sua venuta, l'iniquo, la cui venuta avverrà nella potenza di satana, con ogni specie di portenti, di segni e prodigi menzogneri, e con ogni sorta di empio inganno per quelli che vanno in rovina perché non hanno accolto l'amore della verità per essere salvi. E per questo Dio invia loro una potenza d'inganno perché essi credano alla menzogna e così siano condannati tutti quelli che non hanno creduto alla verità, ma hanno acconsentito all'iniquità.Noi però dobbiamo rendere sempre grazie a Dio per voi, fratelli amati dal Signore, perché Dio vi ha scelti come primizia per la salvezza, attraverso l'opera santificatrice dello Spirito e la fede nella verità, chiamandovi a questo con il nostro vangelo, per il possesso della gloria del Signore nostro Gesù Cristo.Perciò, fratelli, state saldi e mantenete le tradizioni che avete apprese così dalla nostra parola come dalla nostra lettera. E lo stesso Signore nostro Gesù Cristo e Dio Padre nostro, che ci ha amati e ci ha dato, per sua grazia, una consolazione eterna e una buona speranza, conforti i vostri cuori e li confermi in ogni opera e parola di bene.

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